Friday, October 31, 2008

Maria Cristina Strati

Sabine Delafon Corporation

“Scelta”

Performance in occasione di Artissima 15, Torino novembre 2008

In un saggio del 1936 Heidegger si chiedeva se l’origine dell’opera d’arte si trovasse nell’artista o nell’opera stessa, per concludere che se l’artista è origine dell’opera, anche l’opera è origine dell’artista. Ma, ciò che è più importante, nessuno dei due può stare senza l’altro (cfr. Sentieri interrotti, 1950).

Mai come oggi una domanda sull’origine dell’opera d’arte è così attuale. Il lavoro di un artista si compone di elementi anche tra loro disparati che vanno oltre l’opera: la critica, la galleria, fino agli aspetti mediatici e pubblicitari. Nessuno di questi elementi è da solo determinante, ma lo sono tutti. Ciò che fa il successo di un artista oggi ha infatti anche a che fare con la capacità di autopromuoversi: viaggiando, parlando lingue straniere e curando buoni contatti (umani o troppo umani che siano).

In questo senso SDC coglie nel segno. L’artista qui mette in gioco la propria identità, trasformandola un brand che produce magliette, biglietti da visita e quant’altro.

Nella performance, preludio si spera di altri futuri lavori, i ruoli diventano interscambiabili, ai limiti – come dichiara Alberto Zanchetta– della “psicosi di massa”. Chiunque può mettersi nei panni dell’altro, oltre le rigide competenze professionali e le divisioni tra generi, fino a coinvolgere lo stesso pubblico. In che cosa? In un gioco, in un’opera o in un happening old style? Oppure in un’arte che funziona come i reality show, permettendo a ciascuno un po’ di “celebrità”? Di certo un evento da non perdere.

Maria Cristina Strati

Thursday, October 30, 2008

Storia

Reassunto.

1. Ex, progetto biografico - fotografico iniziato nel 1987. Questo lavoro comprende al giorno di oggi 500 fototessera.

2. I'm looking for myself, ovvero alla ricerca del mio sosia, di me stessa. Nel 2005, incollo in diverse città del mondo (Milano, Roma, N.Y, Paris) 3000 volantini, nel quale utilizzo i miei ritratti - fototessere. Non trovandola, penso e realizzo il seguente lavoro :

3. Sabine Delafon t - shirt, 2006. Realizzazione di t-shirt con il mio nome, SABINE DELAFON stampato di fronte. Inizialmente chiedo solo a donne di indossarlo. Documento questo lavoro fotograficamente. Successivamente chiedo sia a uomini e bambini di indossarlo. Sempre documentato fotograficamente.

4. Questionari, lavoro iniziato nel 2002 che svolgo tutt'ora. Con la distribuzione di schede - questionari dove pongo varie domande cerco di verificare l'idea che, il nome di una persona influenza la sua vita. E sopratutto un lavoro di communicazione, di interazione, di accumulazione di dati, di interesse per la caligrafia, per i nomi, dell'Altro.

5. Alléluia, 2008. Affissione di 1000 manifesti mortuari al mio nome sui muri di Milano, Torino, Roma e Napoli per festeggiare il mio dicesimo compleanno di attività artistica : 1998 - 2008 .

L'inizio della mia scomparsa fisica...per arrivare alla :

6. Sabine Delafon Corporation.

I'm looking for myself

Alléluia

Alberto Zanchetta

Non c’è dubbio: l’arte contemporanea soffre di un disturbo bipolare! O sono gli artisti ad accusare i sintomi di un’incipiente schizofrenia? E se nella patologia venisse coinvolto anche il pubblico? E perché no, tutti gli operatori culturali? Si creerebbe una psicosi di massa? Da questa disgregazione della personalità emerge una “figura” [clinica]; “figura” dissociata che si cambia l’indentità come ci si cambierebbe d’abito. Le basterebbe indossare una t-shirt (camouflage) il cui valore nominale è in errore rispetto all’identità della “figura” e al nome che si è pronti a darle (rapporto di non-equivalenza). Cogito ergo sum, io penso quindi sono. Il pensare implica un libero arbitrio, quindi la facoltà di scelta: scegliere di dire e di [rap]presentarsi al pubblico. Cogito ergo me videre è invece ciò su cui rimugina lo spettatore: pensare -di vedere- senza credere -a ciò che si è visto- perché ogni atto di visione è un giudizio intellettuale.
Penso come Alberto Zanchetta ma mi vedo come Sabine Delafon [?]

Tuesday, October 21, 2008

S D C

Sabine Delafon Corporation è un gruppo artistico.
La SDC riprende il nome della creatrice ma allo stesso tempo la sostituisce e la completa.
In effetti, il successo di un artista è nella sua bravura a produrre, creare, ideare, ma anche essere un buon p.r, una persona che viaggia, avere una buona conoscenza delle lingue straniere, mantenere buoni rapporti lavorativi etc..
Ecco perché in tanti si diventa uno e in uno si diventa tanti, ognuno si completa con l'altro.
La SDC raggruppa tante personalità del mondo dell'arte, critico, artista, curatore e attore, fotografo e video maker, grafico e regista etc e diventa come un marchio. 
Ogni membro si presenta con il proprio nome a disposizione della SDC e mette le proprie competenze a suo servizio. 
Ci completiamo, dividiamo, moltiplichiamo, cambiamo ruoli e identità.
Ed è la premessa, il germe, l'inizio per altre idee, evoluzioni, futuri progetti e lavori, esperimenti, sviluppi lavorativi di varie forme e concetti.

Monday, October 20, 2008

Scelta

"Scelta"
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