Sunday, February 25, 2018

Five questions for Sabine Delafon on formeuniche.org



Sabine Delafon by Nicolò Taglia

Sabine Delafon nasce nel 1975 a Grenoble, affascinante città nel sud-est della Francia, sorta ai piedi delle montagne, tra i fiumi Drac e Isère. Oggi vive e lavora in Italia, a Milano. Attraverso una ricerca che si muove fra possibilità mediali e pratiche diffusamente indagate nel panorama artistico di pochi decenni fa, rendendole attuali e fortemente comunicative, porta al centro della sua poetica la relazione fra individuo e società, fra individuo e coscienza di sé con una delicata attenzione verso i sentimenti amorosi e religiosi. La tematica della ricerca del proprio doppio e di se stessi, sviluppata attraverso una riuscita collaborazione con la social street di via Fondazza, si pone al centro della sua ultima prova espositiva Search my Double realizzata, a cura di Fulvio Chimento e Pasquale Fameli, in occasione di Arte Fiera 2018.

Da quanto tempo fai l’artista e quali differenze noti fra i tuoi esordi e oggi?
Premetto che ci sono molte espressioni italiane, che non esistono in altre lingue, che mi piacciono molto ma, “Fare l’artista” non mi piace affatto. Sono un artista come sono mamma e sono anche, tuttora, figlia. Ogni tanto mi distraggo, ma per lo più sono delle condizioni alle quali non mi posso sottrarre.
La differenza nel mio lavoro tra l’inizio, gli esordi, e la fine è che oggi ha preso senso. Il mio è un lavoro con il tempo e la ripetizione, ed è grazie a questo che prende valore.


Ex Documentation in Berlin – courtesy Sabine Delafon, ph Bessaam El Asmar
Quali tematiche trattano i tuoi lavori e che progetti hai in programma?
Non tratto tematiche, è la necessità di categorizzare che pone il mio lavoro nella ricerca sull’identità e sul tempo, nel modus operandi di ripetizione e archiviazione.
È prematuro parlare dei miei nuovi progetti.
Come ti rapporti con la città in cui vivi?
Ho cambiato città diverse volte. Dico di venire dal luogo in cui sono nata ma dove non ho mai vissuto. Ho un bisogno vitale di viaggiare.
Rispetto all’arte, il luogo in cui vivo mi ispira e influenza molto. I lavori attraverso le città detti ‘street art’ hanno la capacità di fare capire molto velocemente le regole di una città, la sua politica, i suoi abitanti.


Fame Documentation – courtesy Sabine Delafon, ph Napoline Bartoli
Cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea?
Ho avuto il piacere di incontrare persone che amano e capiscono l’arte anche nel sistema dell’arte.
Che domanda vorresti che ti facessi?
Si dice che nella domanda c’è la risposta.

Intervista a cura di Marco Roberto Marelli


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